LE MANI SU ROMA

Satira del 1° Aprile.

 

L’ultimo film del PD Roma è una storia vista e rivista, si capisce già dal trailer uscito recentemente su Roma Today (https://www.romatoday.it/…/zevi-superamento-delibera…).
L’esordio del giovane interprete Tobia Zevi sembra impacciato nel difficile doppio ruolo assegnatogli dal regista, dove deve rappresentare sia un rigido burocrate che un abile propagandista di interessi privati. Evidentemente non ha avuto abbastanza tempo per calarsi nella parte, reduce anche da impegni che si sono poi rivelati dei veri e propri flop al botteghino, uno su tutti il tristemente famoso e praticamente incompiuto “Tobia Sindaco di Roma”. Sarebbe comunque ingiusto prendersela con lui: anche il miglior Gian Maria Volonté non riuscirebbe ad interpretare questa sceneggiatura, scritta nel tempo da decine di sceneggiatori diversi, rimanipolata più volte durante un arco di tempo che porta fino alle produzioni curate dal produttore, poi silurato, Ignazio Marino. Il povero attore si trova così a dover raccontare una serie di fandonie, le quali smentiscono sonoramente gli impegni presi dal suo personaggio e da buona parte del cast che, negli ultimi mesi, si erano sperticati in comparsate attuate in ogni luogo possibile come centri sociali, teatri, occupazioni abitative, associazioni inquilini e realtà del terzo settore. Ma alle smentite il pubblico è abituato, così come all’incompetenza: difatti si racconta che il regolamento che verrà realizzato serve a superare la famosa delibera 140, mentre in realtà il regolamento servirà proprio a supportarne l’attuazione, mantenendone l’impianto stabile e integrato, facendo in modo che il patrimonio di Roma venga monetizzato, non riconsegnato ai cittadini che hanno sempre più bisogno di servizi sociali.
Comunque gli appassionati del genere non rimaranno totalmente delusi, poiché i canoni delle produzioni PD vengono rispettati in pieno: divisione del patrimonio tra disponibile e indisponibile (pratica incostituzionale, come ricorda il vicepresidente emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena), ingiusta richiesta di canoni milionari valutati arbitrariamente (ma forse rateizzano, insomma tranquilli…), censimento annunciato ma di cui ancora non se ne vede l’ombra (ma intanto si stanziano soldi, si dice 5 milioni, pensa per rimetterli in sesto quanto ci vuole), privatizzazione dei luoghi pubblici e dei servizi (in linea con il “dogma” del grande cineasta Mario Von Draghier), messa a bando e valorizzazione economica (guai se fosse sociale e senza bando, come dicono da mesi il direttore della fotografia Andrea Catarci la montatrice Marta Bonafoni) del patrimonio a scapito dei cittadini attivi che hanno fatto attività sociale da quando Zevi andava alle elementari. Grande assente nella pellicola il sindaco Gualtieri, oberato da impegni che evitano di far fare brutta figura.
Ma, anche se è già considerato un flop, noi del Corto Circuito vogliamo proiettare alcune scene in anteprima il 6 Maggio prossimo, alle ore 17:30, durante una assemblea pubblica dall’accattivante titolo “Le politiche comunali di gestione del patrimonio”. Speriamo che parte del cast e della crew vengano a trovarci in tale occasione, così da discutere assieme tra veri appassionati cinefili.