Laboratorio di Danze Popolari e Tamburo

Da martedì 6 ottobre riprende il corso di danze popolari nella Palestra Popolare CortoCircuito

Le lezioni si terranno tutti i martedì dalle ore 20.00 alle ore 21.30.

€25 al mese – LEZIONE DI PROVA GRATUITA PER TUTT@

 

Il laboratorio verte sull’danze popolariapproccio di alcune danze appartenenti alla cultura del centro e sud Italia, con particolare attenzione alla ricerca del canone tradizionale. Il corso è rivolto a donne e uomini di qualsiasi età ed anche alle prime armi. Implica una parte teorica in cui verranno proiettati documentari e filmati sul significato simbolico di queste danze, ed una pratica dove conoscere musiche, passi, figure e schemi di queste fascinose danze. L’obiettivo è quello di creare momenti d’incontro, divertimento e socialità, ma anche di realizzare la possibilità di una conoscenza extraregionale di quei luoghi dove la tradizione del suono e della danza è ancora viva.
Da questa stagione inoltre, ci saranno sessioni di approfondimento musicale sul TAMBURELLO E LA TAMMORRA.
Nel corso laboratorio verranno proposti i seguenti balli:

Pizzica Pizzica
Tammurriata dell’ Agro Nocerino Sarnese
Tarantella Di Carpino
Saltarello di Amatrice
Danza tradizionale dell’Aspromonte meridionale
Ballettu Siciliano.

 

Perché le danze popolari?
La danza popolare è un’espressione autentica della cultura di un popolo, di un territorio, di una tradizione, alla musica, ai passi e alle coreografie sono intrecciati profondi significati culturali che riguardano tanto il passato quanto il presente. La danza si propone come canale comunicativo verso se stessi e verso gli altri, è una forma di conoscenza del proprio corpo, delle proprie possibilità espressive, del proprio essere in un gruppo. Una delle caratteristiche principali della danza popolare è l’esercizio delle capacità espressive in una ritualità condivisa (in coppia o in un grande gruppo). Il legame che unisce coloro che partecipano all’esecuzione consiste nel sentirsi legati dal ritmo e dal movimento. Nel corso della storia, il movimento è servito ad esprimere i sentimenti, a ritualizzare e celebrare particolari momenti della vita. La danza, affiancandosi al canto ed alla musica, fornisce la possibilità di un ascolto autentico tra coloro che interagiscono in un gruppo di ballo. L’ ascolto autentico si attiva soprattutto attraverso il canale non verbale. L’attività motoria predispone a quell’ascolto di sé, nel “qui ed ora”, e alla capacità di riflettere nel corso dell’azione. Tale processo riflessivo rivela la sua importanza nel momento in cui favorisce il contatto con l’altro e permette di accrescere il livello di consapevolezza rispetto alla propria dimensione psico – corporea, dando vita ad una particolare circolarità tra le due diverse dimensioni. Danzare è comunicare, è divertirsi, è giocare. Danzare è essere tutti uguali, è un’ esperienza motoria che predispone al controllo dell’impulsività e alla collaborazione interpersonale. Danzare è esprimere le proprie emozioni e le proprie possibilità creative e condividerle con l’altro, rispettando i diversi tempi di ciascuno. Si tratta quindi di un percorso libero da aspettative legate al raggiungimento di un “risultato finale” prestabilito. Nelle danze popolari del Sud Italia questi aspetti sono esaltati dalla “ronda”, il cerchio di persone all’interno del quale in occasione delle feste si svolgeva il ballo: uno spazio fisico e umano quindi, che rappresentava simbolicamente la comunità. Il laboratorio è un’ allegra occasione per prendere coscienza del proprio corpo e per sviluppare la coordinazione ritmica, per incontrare nuovi amici e, attraverso la danza nel cerchio, sviluppare lo spirito di aggregazione. Le danze popolari sono facili da apprendere poiché poco codificate e tramandate attraverso la trasmissione per imitazione. Sono infatti fondate su semplici passi di base e su una struttura coreografica che lascia ampio spazio all’improvvisazione personale. A suon di musica, muovendosi su un unico ritmo, tracciando la stessa linea di colore, creando insieme una coreografia di suoni e movimenti, ogni diversità si rende visibile nella sua bellezza. L’integrazione diventa possibile. La comunicazione tra i partecipanti diventa più vera, autentica, serena e meno aggressiva. L’attività proposta intende favorire nei partecipanti la conoscenza di tradizioni, usi e costumi di culture diverse, recuperando la corporeità come canale comunicativo privilegiato per star bene assieme, accettare se stessi e gli altri, e sviluppare la capacità di cooperare.

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